Ecco perché il Fiume Gange è considerato sacro in India
Il Gange è un grande corso d'acqua noto anche come il fiume sacro dell’India. Questo enorme fiume che nasce sui ghiacciai dell'Hilamaya e sfocia nel Golfo del Bagnala, scorre verso Oriente e attraversa le pianure che si trovano nel nord dell'India e del Bangladesh. Le terre attraversate dal Gange sono fertili, vi si concentrano quindi la maggior parte delle attività agricole della nazione. Si tratta delle zone più densamente popolate dell'India, quasi la metà della popolazione vive in terre toccate dal Gange o dai suoi affluenti, non solo in virtù del suo valore biologico, ma anche per quello religioso e spirituale.
Ecco 5 cose che forse ancora non sai sul Fiume Gange
1. Viene adorato come un dio. Il Gange, chiamato dai credenti indù Ganga Ma o madre Gange, è il fiume sacro India evieneadorato come una divinità: non a caso è divenuto all'estero il simbolo della nazione, della tradizione e della spiritualità del suo popolo. La mitologia hindu narra che all'inizio dei tempi il Ganga era un fiume celeste che scorreva nel mondo delle divinità formando la via Lattea. Ganga si traduce con le parole “che va veloce” ed è il nome della personificazione del fiume in forma di divinità femminile. Ecco quindi come le sue acque sono arrivate sulla terra: il dio Vishnu fece un foro sulla volta celeste con il dito alluce del piede e il fiume iniziò a cadere sulla terra. Ma in base ad un'altra leggenda il Gange arrivò sulla terra su richiesta del re Bharigitha che per cancellare le colpe dei suoi antenati si sottopose ad anni di prove e privazioni. Per evitare che la forza e la violenza della acque purificatrici distruggessero la terra il dio Shiva le fese passare per la sua riccia chioma e fu così che si crearono i tenti affluenti del fiume.
2. Gli induisti considerano il Gange il fiume sacro dell’India perché le sue acque hanno il dono di lavare i peccati e conducono vero la salvezza. Nota è infatti la tradizione del “bagno sacro nel Gange” che viene effettuato in particolari occasioni. Sono anche molti i credenti che affidano al Gange le ceneri dei loro cari per far salire al cielo la loro anima.
3. Lungo le rive di questo fiume si trovano numerosi luoghi sacri per gli indù tra cui Haridwar e soprattutto Varanasi che viene raggiunta ogni anno da più di un milione di pellegrini. In questa città piena di templi vivono e rivivono riti millenari. I rituali si svolgono sulle famose ghat, le gradinate che dagli edifici arrivano dirette al fiume. Imbarcazioni portano i pellegrini da un ghat all'altro, sotto dei parasole si trovano indovini, astrologi e sacerdoti che officiano riti, fanno previsioni e intercedono con le divinità. Ci sono anche persone che praticano yoga o che pregano. Ogni sera, poi prima delle 19, si celebra una puja al lume di candela, un rito dal sapore antico in cui si canta e si eseguono gesti eleganti.
4. Quando i fedeli si recano al Gange compiono un rituale: raccolgono l'acqua con le mani, le alzano al cielo e la lasciano cadere di nuovo nel fiume. Lasciano poi delle offerte facendole galleggiare nel fiume, principalmente petali di rosa, incensi e candele.
5. Per gli indù la vita non è completa se almeno una volta nella vita non si fa un bagno nel Gange. Quasi tutte le famiglie, infatti, hanno a casa una boccetta di acqua del fiume sacro India che viene fatta bere ai familiari morenti per ripulire la loro anima e a quelli malati per curarli.
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Tante sono le località a ridosso del Gange che meriterebbero di essere visitate nel corso di un viaggio in India. Varanasi, lo abbiamo già accennato, è un importante centro religioso, ma lo sono anche Rishikesh e Haridwar. In queste tre città al tramonto si celebra il caratteristico Ganga Aarti, un rituale in cui i sacerdoti recitano mantra e preghiere mentre fanno roteare delle lanterne infuocate.
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Incantevole India è un altro tour che si conclude a Varanasi dopo aver fatto un percorso a cavallo degli elefanti e visitato bellezze come il Taj Mahal ad Agra.
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