“Una delle cose più facili da vedere a Bali è la preparazione di una festa (…). L’esistenza giornaliera è da noi una sequenza di eventi confusi e poco soddisfacenti … Una festa balinese è al contrario un atto di totale immersione.”
Cit. da “Il segreto di Bali”di Giuliano Gherpelli
Era il 1993, lo ricordo come se fosse ieri: il mio primo viaggio, individuale e da sola in Asia si stava concretizzando! Un Viaggio che da Reggio Calabria mi avrebbe portata in Thailandia, Indonesia e sulla via di ritorno a Singapore. Potete credermi … non stavo più nella pelle per quel regalo che mi ero fatta e scegliendo gli alberghi con cura!
24 anni fa e sembra ieri, ma l’Isola di Bali ti rimane nell’animo, ti strega e così il ritorno, per ritrovare quelle magie e quelle atmosfere davvero uniche … da condividere assolutamente!
Ma conosciamo un po’ alla volta insieme l’Isola degli Dei chiamata anche l ’Isola dei 10.000 Templi, dove un tempo gli Dei, sfuggendo dall’Isola di Giava si rifugiarono: vi va di seguirmi in questo primo Viaggio a Bali per scoprirla? #Letsogo allora …
Di lodi sperticate verso la famosa Isola degli Dei, il web e le riviste ne sono stracolme, così come di Guide di Viaggio collegate: la verità è che questa Isola meravigliosa, suscita in ciascuno delle emozioni particolari e a ben vedere, ciascuno ha la sua Indonesia e la sua Bali, fra Storia, miti e leggende …
Un altro elemento che fa del Viaggio a Bali
la realizzazione di un Sogno (per me almeno, è stato così!) è senza dubbio la sua Natura prorompente, nella quale i colori del mare e del cielo gareggiano fra di loro, mentre sulla terra ferma, il verde dei terrazzamenti di risaie sempre coltivate, interrompono i ciuffi delle palme e il colore più scuro della jungla, le orchidee come gli alberi di banyano si trovano un po’ ovunque sull’isola assieme a fiammeggianti bouganville, gelsomini e frangipani riempiono l’aria di inebrianti aromi.
E’… l’essenza di Bali!
Una terra nella quale le leggende impreziosiscono il percorso di storie e di popoli qui giunti come la trama di una stoffa che luccica al sole! Bella ad esempio la “Leggenda del riso”, che lega il corso della Natura e le sue stagioni, alla coltivazione del riso sull’isola, visto come mitico regalo degli dei a questa terra magica e che per i Balinesi è divenuto parte integrante della cultura locale.
Il ruolo delle leggende nella pura bellezza di Bali …
Narra una leggenda che in un periodo di scarsi raccolti gli agricoltori dell’Isola, presi da scoramento e necessità, decisero solennemente di donare in sacrificio agli dei un maiale per ingraziarsi l’ottenimento di buoni raccolti.
Ottenuto dalle divinità quanto loro chiesto però, dopo aver cercato vanamente un maiale da sacrificare, pensarono d’istinto di sacrificare un bimbo al posto dell’animale appena terminata la raccolta e prima della successiva!
Come quasi in ogni cosa terrena, gli agricoltori, avvicinandosi il periodo della raccolta del riso, capirono la grande tristezza del sacrificio promesso, rammaricandosene grandemente, sino a quando ad uno di loro sovvenne un piccolo escabotage alla situazione: la promessa era legata al dopo aver effettuata la raccolto … perché non provare quindi a coltivare nuovi campi di riso prima di raccoglierne il precedente?
E così la leggenda diviene tradizione … e la tradizione dona un grande splendore a questa Isola!
L’Isola di Bali è più di una mera destinazione di viaggio per tutti i Viaggiatori di ieri e di oggi, con il suo richiamare il Paradiso in terra, con la sua storia e la sua prorompente cultura che emerge dalle cose più semplici e che solo in questo luogo amato dagli dei la si può vivere, ad iniziare dalla sua gente, dal grande fascino esercitato da riti, danze, musiche, feste e cerimonie religiose, nelle quali trionfano i simboli della spiritualità religiosa presente sull’Isola.
Nel corso di tutto l’anno a Bali si può assistere ad un numero infinito di cerimonie religiose che si susseguono nei vari templi e nei villaggi di quest’isola: quasi ogni casa possiede un piccolo tempio, retaggio di uno strano ma affascinante mix fra induismo ed animismo, che guida il popolo balinese dalla nascita alla morte terrena e sin oltre, nella sua reincarnazione!
Sottile ed innegabile poi è il filo che unisce la religiosità con lo spirito artistico di questa popolazione e che trova una vera e propria valvola di sfogo a nella tradizione del Manusa Yadnya, cioè in quei veri e propri riti che celebrano il passaggio nelle varie età della vita di un Uomo come la nascita, il matrimonio, la morte!
Altrettanto diffuse nella tradizione del popolo di Bali sono le leggende, un mix fra Storia, religione e poemi epici, che poi sono state “tradotte e trasformate” in riti, festival e danze tradizionali locali: una splendida leggenda ad esempio, lega il Tempio di Tanah Lot alla figura di Dang Hyang Nirartha, un santo sacerdote Hindu del regno di Java Orientale, che secondo la leggenda, giunse a Bali per diffondere la religione induista e che su di un alto scoglio, eresse un tempio in onore di Varuna o Bhatara Segara, il dio del mare.
Si racconta che il capo del vicino villaggio di Beraban, insieme a dei suoi seguaci cercò modo di convincere il santo sacerdote ad andare via, trovando però in Nirartha una incredibile resistenza che giunse a spostare in mare una grossa roccia ( e per questo Tengah Lod, significa " isolotto in mare") per potere meditare in pace, trasformando le fasce che lo cingevano in serpenti marini posti a custodia del luogo
Riconoscendo i poteri del grande sacerdote, il capo villaggio, promise fedeltà e con il tempo si convertì alla religione induista.
Come segno della sua gratitudine prima di partire, Nirartha regalò un sacro Keris al capo del villaggio: il Keris, si troverebbe ora fra le reliquie del Tempio di Kediri.
Da allora, ogni anno i pellegrini, ogni 210 giorni nel giorno del calendario balinese di "Rebo Keliwon Langkir", si riuniscono per una grande festa a Tanah Loth, portando in processione per 11 chilometri questa santa reliquia sino al tempio di Luhur Pakendungan.
Di luoghi da scoprire in questa Isola così tanto amato dagli dei, ve ne sono davvero tanti: alcuni direttamente legati a al relax e al mare come Kuta, Jimbaran, Sanur, Nusa Dua, Lovinia, Candidasa, Pemuteran Bay, Padang Padang Beach … ma anche le splendide vicine: le Isole Gili e Lombok …
Se amate la natura e la cultura, da non perdere i suoi siti Unesco, le sue sacre danze, i villaggi degli artigiani, i suoi templinelle località che di seguito vi riporto e che approfondirò in un successivo “Spunto di Viaggio”: Ubud, Jatiluwih, Ulun Danu Beratan, Laghi Gemelli, Cascata Munduk, Penglipuran, Kehen, Pura Besakih, Tirtagangga Goa, Gajah, Tegallalang, Monte Batur, Tirta Empul, Gunung Kawi, Taman Ayun, Tanah Lot, Padang, Uluwatu, Tempio Pusering Jagat (ombelico del mondo), Tempio Penataran Sasih (Luna di Pejeng) …e tanti altri luoghi ancora da scoprire insieme.
Con il tempo in ogni luogo il cambiamento è inevitabile e quindi se tornate in questa Isola di certo la troverete cambiata, e tuttavia c'è sicuramente qualcosa che ritroverete sempre, qualsiasi sia il vostro stile di Viaggio: lo spirito e l'essenza stessa di un' Isola che saprà sempre affascinarvi!!
Al prossimo "Spunto di Viaggio" con Mimma.